Recensione del libro di Marzo della scuola dell’infanzia

marta_cecchinato / 11 Marzo 2022

GUERRA LASCIACI IN PACE

Di fronte ai gravi avvenimenti dei nostri giorni, il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, invita le scuole a riflettere sull’articolo 11 della Costituzione italiana:
“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.

“La scuola italiana è fondata sulla nostra Costituzione e alla base della nostra Costituzione c’è la pace, che è un valore irrinunciabile”, dichiara il Ministro. “Le nostre scuole da sempre mettono al centro del percorso educativo questi temi e, responsabilmente, educano le nostre ragazze e i nostri ragazzi a una cittadinanza consapevole e al rifiuto della guerra. Sia la Pace il tema della nostra riflessione comune e del nostro ‘essere scuola’ insieme”.
La nostra scuola dell’infanzia accoglie l’invito alla riflessione sull’articolo 11 della Costituzione Italiana e propone una lettura per renderci tutti più consapevoli di ciò che sta accadendo nella grande Casa che ospita tutti: il mondo.
“Guerra, lasciaci in pace!” è un libro scritto da Alberto Benevelli, illustrato da Loretta Serofilli e pubblicato da Corsiero Editore all’interno della collana “Il colore del vento”.
Esso è la rappresentazione grafica di una lettera scritta alla guerra da parte di una bambina. Le pagine con finestrelle da aprire trasformano il libro in un gioco di sovrapposizioni in cui la devastazione della guerra si sostituisce alla normalità della vita. Infine un linguaggio semplice e puro elenca tutte le cose stupende che la guerra è in grado di distruggere.
Perché questa proposta di lettura:
• “Per affrontare con cautela il tema della guerra dando ai bambini la confortante certezza che voi genitori saprete proteggerli.
• Perché diventi un momento di dialogo e di esternazione dei vostri stati d’animo e di accoglienza del dolore.
• Perché i bambini vedano in voi, loro principali punti di riferimento, la capacità e l’impegno di fronteggiare situazioni difficili. Il modo in cui gli adulti ne parlano fra loro, infatti, è già uno strumento educativo.
• Perché, se da un lato non possiamo evitare che i nostri figli entrino in contatto con gli aspetti più brutti e più violenti della realtà, dall’altro possiamo aiutarli a trasformare il dolore e l’angoscia in empatia, compassione, impegno e desiderio di giustizia”.


Suggerimenti della psicologa e psicoterapeuta Silvana Quadrino.

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