Quest’anno la celebre campagna M’illumino di meno è prevista per la giornata dell’11 marzo. È la diciottesima edizione quella che, simbolicamente, indica il raggiungimento della maturità: la consapevolezza scientifica e sociale dell’urgenza ambientale è ormai interiorizzata nel tempo in cui viviamo.
Il silenzio energetico, inteso come il semplice gesto di spegnimento della luce è stato accompagnato, negli ultimi anni, da altre azioni significative per il pianeta. La campagna pone al centro la necessità di trasformare il pianeta attraverso tre azioni chiave: pedalare, rinverdire e migliorare.
Cosa abbiamo deciso di fare noi? Certi di poter aiutare la Natura, abbiamo preparato un mix di terriccio, semini, argilla ed acqua; ne abbiamo poi ricavato delle palline che con tanta forza e un po’ di mira, andranno lanciate dove non c’è abbastanza verde. L’intento è quello di rinverdire gli angoli del nostro territorio che sono spogli o sguarniti, favorendo la vegetazione e preservando la biodiversità.
L’impegno è molto semplice:
Prendere la bicicletta e andare alla ricerca di un campo o di un lembo di terreno che sono spogli e poveri di piante,
Lanciare le palline prendendo bene la mira affinché raggiungano il posto desiderato. Con la prima pioggia l’argilla si bagnerà e darà inizio alla magia… api, farfalle, bruchi e insetti vari ringrazieranno!
Di fronte ai gravi avvenimenti dei nostri giorni, il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, invita le scuole a riflettere sull’articolo 11 della Costituzione italiana: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.
“La scuola italiana è fondata sulla nostra Costituzione e alla base della nostra Costituzione c’è la pace, che è un valore irrinunciabile”, dichiara il Ministro. “Le nostre scuole da sempre mettono al centro del percorso educativo questi temi e, responsabilmente, educano le nostre ragazze e i nostri ragazzi a una cittadinanza consapevole e al rifiuto della guerra. Sia la Pace il tema della nostra riflessione comune e del nostro ‘essere scuola’ insieme”. La nostra scuola dell’infanzia accoglie l’invito alla riflessione sull’articolo 11 della Costituzione Italiana e propone una lettura per renderci tutti più consapevoli di ciò che sta accadendo nella grande Casa che ospita tutti: il mondo. “Guerra, lasciaci in pace!” è un libro scritto da Alberto Benevelli, illustrato da Loretta Serofilli e pubblicato da Corsiero Editore all’interno della collana “Il colore del vento”. Esso è la rappresentazione grafica di una lettera scritta alla guerra da parte di una bambina. Le pagine con finestrelle da aprire trasformano il libro in un gioco di sovrapposizioni in cui la devastazione della guerra si sostituisce alla normalità della vita. Infine un linguaggio semplice e puro elenca tutte le cose stupende che la guerra è in grado di distruggere. Perché questa proposta di lettura: • “Per affrontare con cautela il tema della guerra dando ai bambini la confortante certezza che voi genitori saprete proteggerli. • Perché diventi un momento di dialogo e di esternazione dei vostri stati d’animo e di accoglienza del dolore. • Perché i bambini vedano in voi, loro principali punti di riferimento, la capacità e l’impegno di fronteggiare situazioni difficili. Il modo in cui gli adulti ne parlano fra loro, infatti, è già uno strumento educativo. • Perché, se da un lato non possiamo evitare che i nostri figli entrino in contatto con gli aspetti più brutti e più violenti della realtà, dall’altro possiamo aiutarli a trasformare il dolore e l’angoscia in empatia, compassione, impegno e desiderio di giustizia”.
Suggerimenti della psicologa e psicoterapeuta Silvana Quadrino.
A ridosso della Giornata del Risparmio Energetico “M’illumino di meno” promossa da Radio 2 per l’11 marzo 2022, ecco una bellissima proposta di lettura che aiuta i bambini a comprendere quanto siano speciali il legame e le somiglianze che caratterizzano l’essere umano e le piante.
Un viaggio attraverso semplici parole ed immagini molto suggestive, evidenzia le tappe comuni al percorso di origine e crescita di un bambino e di un albero.
In un mondo che necessita sempre più attenzione verso Madre Natura, il libro “Io albero, io bambino” di Sylvaine Jaoul ed Anne Crahay (Edizioni Lapis), è una tenera espressione dell’importanza di prendersi cura della vita in ogni sua forma e stadio.
Questa proposta di lettura per:
promuovere nei bambini, fina dalla tenera età, il valore della cura per la Natura e per il Pianeta;
aiutarli a riconoscere gli stadi evolutivi che accomunano lo sviluppo di un albero e di un bambino;
ricordare a tutti che anche un solo gesto di attenzione da parte di ciascuno, può promuovere nuove buone abitudini amiche dell’ambiente.
Cara mamma, caro papà mi aiuti a salutare il pannolino? Le mie maestre hanno tanti consigli per voi e soprattutto per me!!
Il raggiungimento del controllo sfinterico è una tappa importantissima che riguarda due aspetti fondamentali nello sviluppo del bambino:
1.ASPETTO FISIOLOGICO: Il controllo dello sfintere è collegato ad un processo di maturazione del cervello in quanto richiede un controllo volontario degli sfinteri.
Una capacità fisiologica che matura intorno ai 2-3 anni con differenze sostanziali tra un bambino e l’altro. Il controllo sfinterico, non corrisponde alla capacità di riconoscere lo stimolo, ma corrisponde alla capacità di trattenere e rilasciare volontariamente i muscoli dello sfintere.
2. ASPETTO PSICOLOGICO:
Per il bambino “lasciar andare”, veder fuoriuscire qualcosa che non ritornerà più, non è scontato come può esserlo per noi adulti . La cacca, rappresenta una forma solida creata da lui.
Può succedere che il bambino ne sia attratto e cerchi di modellarla come fa con la pasta di sale o il pongo, dando forma alla sua fantasia. Quanto difficile è, distruggere la forma o buttarla via?
Per il bambino riuscire a fare i propri “bisogni” nel vasino/water può essere fonte di orgoglio ma anche un senso di vuoto per la perdita di qualcosa che faceva parte di lui.
Ecco perché il bambino che si appresta a fare questo passo ha bisogno di:
TEMPO, PAZIENZA, SERENITA’, SICUREZZA, FIDUCIA e tanto ALLENAMENTO!!
Il controllo sfinterico NON E’ UNA GARA, ma UN’AUTONOMIA! I genitori, spesso, si pre-occupano perché pensano che il bambino “resterà indietro” rispetto agli altri bambini della sua età che hanno già tolto il pannolino La prematura o tardiva capacità di andare al bagno da soli non dimostra una maggiore o minore intelligenza del bambino, ma afferma il tempo specifico del suo sviluppo.
E’ importante riuscire a seguire i tempi del proprio bambino senza anticiparli nè ritardarli eccessivamente, dimostrarsi troppo esigenti può essere controproducente. Può far scattare nel bambino l’impulso a “trattenere” per “contrastare” i genitori e sottrarsi al loro completo controllo. E quindi, è bene non esprimere giudizi per eventuali “incidenti”!
I giudizi negativi o colpevolizzanti non solo non accelerano il processo ma addirittura lo ritardano.
E’ ARRIVATO IL MOMENTO SE IL TUO BAMBINO….
Riconosce e verbalizza la maggior parte dei propri bisogni fisiologici (esempio: vi dice se ha fame, sete, sonno, …)
E ’ pronto a comprendere parole e concetti tipo: “Pipì!”, “Cacca!” “Questo è il water!”.
Prova a togliere i vestiti ed il pannolino in autonomia
Trattiene la pipì durante la notte e si sveglia con il pannolino asciutto
Mostra interesse nel bagno, ha piacere di sedersi sul water/vasino e possiede l’istinto imitativo: guardando gli altri sedersi sul water chiede di poterlo fare anche lui.
IN QUESTO MOMENTO è FONFDAMENTALE OSSERVARE BENE LE COMPETENZE MATURATE DAL VOSTRO BAMBINO E PRESTARE ATTENZIONE A QUANTO SEGUE:
I primi momenti saranno per lui importanti occasioni di scoperta e conoscenza: toccherà, proverà a sedersi e poi scenderà subito, ci butterà solo la carta igienica(è bene lasciarla a disposizione del bambino), vorrà tirare l’acqua o si siederà solo vestito. Abbiate pazienza, per essere sicuro, il bambino ha bisogno di conoscere e padroneggiare le nuove abitudini.
Gestire i “no” dei bambini alla routine del bagno, l’oppositività è una manifestazione di autonomia e di espressione della propria identità. Incentivate e non giudicate!!
E VOI SIETE PRONTI?
1. Se si decide di togliere il pannolino bisogna essere SICURI e senza esitazioni.
2. Avete tempo da dedicare?
3. Una volta partiti NON si deve interrompere il processo. Il consiglio è quello di evitare di
mettere e togliere il pannolino in maniera altalenante perché ciò toglie sicurezza e confonde.
4. Spiegate sempre al bambino cosa sta succedendo con POCHE PAROLE ma CHIARE E REALI rendendolo partecipe di tutte le fasi che lo interessano.
(esempio: Andate a prendere insieme le mutande nel cassetto facendole scegliere al vostro bambino. Il bagno diventerà un luogo necessario anche per lui, preparate dunque le cose per la cura personale alla loro portata. Se capita la cacca nelle mutande, rassicuratelo e poi mettetela insieme nel water e tirate l’acqua)
5. Non domandate troppe volte se scappa la pipì, ma cogliete il momento giusto per accompagnarlo.
(per esempio quando ha appena terminato un’attività, dite: “Ora andiamo a fare la pipì, poi insieme apparecchiamo la tavola… ecc ecc”)
6. Non rimproverate per gli insuccessi. Pulite e cambiate il bambino subito.
8. Rinforzate i successi e fategli i complimenti, indipendentemente dal risultato.
COME TOGLIERE IL PANNOLINO CON GRADUALITÀ SECONDO I TEMPI DI CIASCUN BAMBINO?
STEP UNO ∙
Comprate insieme le canottiere, le mutandine e i panni-mutandina. E’ bandito il body, che non aiuta nell’autonomia.
Privilegiate sempre pantaloni morbidi e comodi in modo che siano un valido alleato nel delicato passaggio.
Se decidete di usare il vasino, fatelo solo in bagno! Il vasino non è un gioco e deve avere il suo posto preciso. Meglio evitare i giocattoli e le lunghe sedute (non più di 5 minuti).
STEP DUE
Iniziate a togliere il pannolino a casa, magari nel week end .
Accompagnate il vostro bambino in bagno circa ogni ora , per poi poco a poco aumentare i tempi.
Preparate insieme il sacchettino degli indumenti di cambio per il nido, perché gli incidenti capitano e dobbiamo essere pronti.
E PER FINIRE… ALCUNI SUGGERIMENTI DI LETTURA
Nella crescita dei vostri bambini ….desideriamo starvi accanto!!
La Comunità educante del Nido Maria Ausiliatrice di Battaglia Terme
La merenda a scuola rappresenta un’occasione in cui godere delle proprietà nutritive di un’alimentazione sana. Se preparata dal bambino, diventa un’occasione di crescita e di sviluppo. Tutte le attività in cucina, sono ottime per sviluppare l’autonomia, la motricità fine motricità fine e la coordinazione oculo – manuale. L’importante è organizzare l’attività in cucina a misura di bambino. Ci avete mai pensato al fatto che spremere un’arancia, facendo pressione con un movimento rotatorio del polso, rafforzerà la muscolatura della mano in vista della scrittura? E sbucciarla? Allenerà l’utilizzo dell’indice e del pollice insieme per una corretta impugnatura della matita, quindi rafforzerà la motricità fine.
Piccoli chef all’opera per preparare una gustosa spremuta d’arancia fai da te! Un po’ di vitamina C con questo freddo è proprio quel che ci vuole!
Quante scoperte si possono fare con questo frutto?! L’arancia ha un peso, rotola, la sua buccia è ruvida e profumata, è arancione.
Possiamo tagliarla, spremerla e ottenere un succo dolce da gustare tutti insieme! È un’attività che favorisce la concentrazione, la coordinazione oculo- manuale, l’educazione ad avere un atteggiamento positivo verso il cibo.
Ogni bambino a turno, spreme mezza arancia e piano piano il bicchierino si riempie acquisendo così anche il concetto di capienza di un recipiente e l’attesa del proprio turno.
Al termine di questa esperienza i bambini si sono divertiti a lasciare traccia con la buccia vuota dell’arancia e la tempera arancione!
“Abbracciami” è un Albumino scritto ed illustrato da Simona Ciraolo (Emme Edizioni).
E’ la dolcissima storia di Felipe, un piccolo cactus desideroso di ricevere un abbraccio stretto stretto…. nella sua famiglia però hanno tutti un carattere molto spinoso e nessuno lo capisce… come farà il piccoletto ad ottenere ciò che sogna più di ogni altra cosa?
Un delizioso libro sull’importanza del rispetto, dell’unicità e dell’amore, dell’affetto di cui tuti hanno bisogno. Una chicca da regalare e leggere per San Valentino!
Ecco perché questa proposta di lettura:
Per coinvolgere i bambini con una storia tenerissima
Per aiutarli a riconoscere l’emozione della tristezza e sviluppare la capacità di esprimerla
Per ricordare a grandi e piccini che nessuno è un’isola e che tutti abbiamo bisogno delle attenzioni, del supporto e dell’amore di qualcuno.
Febbraio è il secondo mese dell’anno. Viene dopo gennaio e prima di marzo ed è il terzo ed ultimo mese dell’inverno nell’emisfero boreale o dell’estate nell’emisfero australe. Febbraio è anche il mese dell’AMORE con la ricorrenza di San Valentino.
Per i vostri bambini amare è…
“Stare insieme in famiglia. Stare tranquillo e giocare con i miei fratelli.”
“Fare le gite con la mia famiglia.”
“Abbracciare i miei genitori e andare con loro in posti nuovi.”
“Prendermi cura del mio fratellino.”
“Voler bene alla mamma.”
“Voler bene a mio fratello.”
“Giocare con i miei cani.”
Amare è dunque la linfa che ci fa esistere. Ma come si impara ad amare?
“Il bimboleone e gli altri bambini” è un albo scritto da Gabriele Clima, illustrato da Giacomo Agnello Modica ed edito da Edizioni corsare e vuole essere un ausilio ad imparare l’essenziale arte di amare le persone che ci circondano.
Il libro racconta infatti come ogni essere umano possa essere unico. Per raccontare le caratteristiche di ognuno, l’autore rintraccia somiglianze tra gli atteggiamenti quotidiani dei bambini e i caratteri distintivi di alcuni animali. Per ognuno, poi, viene suggerito come poter entrare in relazione e in sintonia per rendere veramente felice chi si ama.
Amare è dunque imparare a trattare ogni persona per quello che è valorizzandola nella sua unicità.
Perché questa proposta di lettura:
– Per imparare attraverso gesti concreti ad entrare in sintonia con gli altri. – Per conoscersi identificandosi. – Per dare un nome a ciò che si sente e ciò di cui si ha bisogno per sentirsi amati, quindi felici.
Buona lettura, le maestre della Scuola dell’Infanzia
Bianca, soffice e fresca come la neve… Esperienza sensoriale con la panna (senza glutine e lattosio). Libertà di sperimentare: toccare, manipolare, disegnare, annusare, spalmare, accarezzare, schiacciare e…assaggiare! Attraverso la manipolazione il bambino scopre se stesso, il mondo degli oggetti, affina la coordinazione oculo- manuale, stimola la creatività e lo sviluppo psico-affettivo.
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